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2015: un anno positivo per gli incidenti in Provincia

28.11.2016

Un anno sicuramente positivo, il 2015, sulle strade della nostra Provincia. Per una volta, i dati ACI- ISTAT relativi alla frequenza degli incidenti ed alla loro pericolosità restituiscono un quadro con molte luci e poche ombre, con un miglioramento importante (che quindi non sembra casuale) rispetto all’anno precedente.
“Confidiamo” commenta il Presidente dell’Automobile Club Massa Carrara, Avv. Cordiano Romano “che queste importanti diminuzioni, sia nel numero degli incidenti (- 54), sia nel numero dei feriti (- 149), sia in quello dei morti sulle strade (- 9, sono passati dai 15 del 2014 ai 6 del 2015, comunque sempre troppi) non siano dovuti soltanto ad una generale rinuncia all’uso dell’auto dovuta alla crisi, ma ad un vero miglioramento delle abitudini di guida. E’ solo da questo che potrà forse derivare una diminuzione delle tariffe assicurative in Provincia, ancora piuttosto alte e superiori alla media regionale. Devo anche sottolineare che, per una volta, essere gli ultimi in Toscana ci fa onore! Assieme a Prato siamo la zona in cui si muore di meno, ma stacchiamo anche gli amici di Prato per numero di incidenti e di feriti. Anche in questo caso il miglioramento rispetto al 2014 è profondo: eravamo in linea con città molto più popolose e dal parco auto molto più numeroso rispetto a noi, cosa che, davvero, non ci faceva onore.”
“Il miglioramento delle abitudini di guida”, continua il Direttore, Dott. Umberto Rossi, “è l’unica possibilità verso una effettiva diminuzione dell’incidentalità. E’ per questo che il nostro AC, da anni, è nelle scuole della Provincia per sensibilizzare i bambini sul tema del rispetto delle regole della circolazione stradale. Il 2015 è stato un anno di relativo stop, ma per il 2016 i nostri interventi sono già stati richiesti in 45 classi delle Scuole Primarie situate sia sulla Costa sia in Lunigiana, e stiamo mettendo a punto un progetto tutto nuovo che coinvolga i ragazzi che frequentano gli ultimi anni delle Scuole di Secondo Grado e che sono prossimi a conseguire la patente, divenendo in prima persona protagonisti della vita automobilistica.”
Di seguito i dati relativo alla situazione regionale, anch’essa positiva rispetto all’anno precedente (- 3 morti; - 1094 feriti; - 791 incidenti) ed in controtendenza rispetto ai dati nazionali. In Italia, infatti, nonostante una piccola diminuzione degli scontri in auto (- 1,4%), aumenta loro gravità, con un incremento di decessi (+1,4%) ed una lieve diminuzione di persone ferite sulla strada (-1,7%).

Di seguito, alcuni grafici potranno esemplificare meglio la situazione a Massa Carrara e dare un senso del percorso virtuoso seguito fin qui: dal 2011, infatti, gli incidenti sono scesi di ben 173 unità (-18%), i morti si sono più che dimezzati (- 53%) ed i feriti sono scesi sotto la soglia psicologica delle mille persone, passando da 1280 a 997 (- 283; – 22%).

Ma dove diminuiscono gli incidenti Comune per Comune? Si potrebbe rispondere ovunque tranne che ad Aulla, e particolarmente nei centri maggiori, Carrara e Massa, ma la tabella che segue potrà dare risposta anche agli interrogativi dei più curiosi!


Come si vede, le diminuzioni sono percentualmente più significative nel numero dei morti e dei feriti, e questo significa che, in generale, gli incidenti sono diventati meno rischiosi nella nostra zona. Escludendo i Comuni della Costa (Massa, Carrara e Montignoso), i decessi in Lunigiana sono passati da 6 a 4, anche se localizzati in zone diverse rispetto all’anno precedente.
Si conferma, come in tutta Italia, la particolare pericolosità delle strade Provinciali fuori dall’abitato, che hanno un tasso di gravità di incidenti pari quasi al 30% (28,99) ed un tasso di mortalità del 43%. Le strade urbane, dove si verifica la maggior quantità di scontri (l’82%), hanno fatto registrare soltanto 2 decessi (il 33%), con un indice di gravità del 2,52%. Le autostrade continuano a dimostrarsi pittosto pericolose, perché i pochi incidenti che vi avvengono (il 4%) possono portare alla morte con una certa frequenza (28%). Insomma, bisogna augurarsi di essere coinvolti in uno scontro in altra strada fuori dall’abitato: lì non si muore mai! (almeno, nel 2015 è andata così).

Benchè lo studio ACI Istat sia davvero molto ricco, riportiamo qui soltanto un’altra tabella, che mostra la divisione dei deceduti per sesso, classi di età e tipo di coinvolgimento (ovvero se erano conducenti della vettura, trasportati o pedoni).


Colpisce davveo il fatto che, dei 6 morti totali, ben la metà sia sotto i 29 anni (una bambina trasportata, un conducente minorenne ed un altro conducente tra 18 e 29 anni), mentre gli altri 3 siano oltre i 55 anni, e di questi, due oltre i 65 (un conducente ed un pedone). Sono i conducenti che pagano il maggior tributo di sangue, ben 4 su 6, ed in particolare i conducenti maschi (3 su 6).
Insomma, c’è ancora molto da fare per rendere le strade un luogo sicuro, ma sembra davvero che siamo sulla via giusta!.